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Il commento/ Bilancio, blindare il testo

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14.12.2025

In un capodanno napoletano neppure troppo lontano, mentre le tifoserie politiche si concentravano sulla manovra economica, ‘a finanziaria’ fu il fuoco d’artificio principe della festa. La sessione di bilancio sta per concludersi, ma è come se non fosse mai iniziata: non merita neppure l’accensione di una miccetta da bambini.

Il motivo è molto semplice. Allora si trattava di varare manovre finanziarie importanti: la crisi del primo decennio del secolo aveva colpito i debiti sovrani degli Stati europei e rappresentava un pericolo per la stabilità dei governi e per la tenuta dell’euro. Costituiva lo strumento tipico per definire le macrograndezze degli interventi pubblici nell’anno successivo, o al massimo nel triennio, che avrebbero dovuto accompagnare la trasformazione complessiva della società e del nostro modo di vivere.

Oggi il compito della manovra di bilancio è cambiato. L’attuale crisi geopolitica, la guerra tecnologica, la presa di coscienza dei rischi che, come la pandemia, minacciano la convivenza civile ci mostrano una diversa realtà. Una situazione assolutamente nuova, che ci pone di fronte alla probabile necessità di disporre di finanziamenti per finalità attualmente non individuabili con chiarezza e per somme di entità presumibilmente tanto elevate da non poter essere oggi quantificabili con........

© Il Messaggero