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Una Mostra del cinema nel segno delle donne

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29.08.2024

Donne di ogni generazione, che si specchiano l’una nell’altra, dalla giovanissima Jenna Ortega che ammalia con un cuore rosso appuntito, in una nuvola di tulle e trasparenze firmate Dior, a Isabelle Huppert, presidente di Giuria, avvolta in un fiocco rosso, guanti bianchi e brillanti. L’apertura di Venezia 81 con “Beetlejuice Beetlejuice”, sequel del film anni Ottanta di Tim Burton, porta sulla passerella un orgoglio femminile lontano dai cliché e dalle frasi fatte.

Mano nella mano con Burton, la compagna Monica Bellucci, regina goth in un abito lungo nero custom Vivienne Westwood, lascia che gli occhiali da sole le celino lo sguardo, ma il sorriso dice tutto. Burton nel film l’ha trasformata in una sposa cadavere, vendicativa, “succhia anime”, che cuce le parti in cui è divisa con le sue forze a suon di graffette. Ma c’è anche Winona Rider, Lydia Deetz: opta per una gonna di tulle, ma sceglie il nero con Chanel haute couture. Le luccicano gli occhi quando le si avvicina Ortega, la scruta mentre si avvicina ai fan assiepati fuori dal tappeto rosso tra selfie e autografi.

E poi, in un vestito scultura di Oscar de la Renta che evoca i nastri di pellicola, Catherine O’Hara. Nel film sono figlia (Ortega è Astrid), madre (Ryder è Lydia), nonna (O’Hara è Delia), sul carpet il volto di quel cinema che non «prova a inscatolarti»,........

© Il Mattino di Padova


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