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La "par condicio" è un'ossessione. Ma non sposta voti
L'ossessione della politica per la «par condicio» mediatica (diritto di parola per pari minuti) in campagna elettorale è vecchia come la politica stessa. Chi è in maggioranza, e quindi si presume possa influire sui mezzi di informazione pubblica, prova a tenere la posizione di vantaggio, chi è minoranza strepita e sgomita per farsi largo. È l'ultima eredità di un mondo che non esiste più, se non nella testa dei politici, quello in cui la televisione, sia pubblica sia privata, aveva il monopolio dell'informazione rivolta alle masse.
Nei fatti oggi non è vero che chi è al governo, per quanti........
© Il Giornale
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