Non aver paura dell'IA e molto altro: cosa aspettarsi dalla relazione di Panetta
Il governatore della Banca d'Italia si prepara alle sue prime considerazioni finali da quando è in carica. Due i temi che non possono mancare: la politica economica della prossima Commissione europea e lo sviluppo tecnologico e industriale dell'intelligenza artificiale
Premetto che non ho la minima idea di che cosa il governatore della Banca d’Italia dirà venerdì prossimo nelle considerazioni finali che chiuderanno la relazione sul 2023, le sue prime CF (come le chiamano in gergo quelli della Banca d’Italia) da che è stato nominato. Posso però condividere con i lettori del Foglio un paio di cose che mi piacerebbe dicesse. Sappiamo da tempo che lo sviluppo economico nel tempo moderno ha un motore principale: l’innovazione, cioè quel continuum di teorie scientifiche, applicazioni tecnologiche e conseguenti politiche commerciali, ogni volta nuove rispetto alle precedenti, che alla fine si riverberano sui consumatori, conquistandone di momento in momento il favore mutevole e volatile.
L’economia più grande e dinamica del mondo – quella americana – produce innovazioni da almeno un secolo e mezzo, con le quali ha dominato il mondo. Il governo americano ha sempre lasciato che fossero soprattutto le imprese private a pensarci, ma sostenendole con robuste politiche industriali.........
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