"La meteorologa" di Tamar Weiss Gabbay (Giuntina, 95 pp., 14 euro). Un successo editoriale senza traboccante ecoansia o rorida green emotionality, che ci ricorda una fatto: la natura è in realtà matrigna

Ma la natura non era matrigna? “La meteorologa” di Tamar Weiss Gabbay (Giuntina, 95 pp., 14 euro) è in libreria (anche) per ricordarcelo. E siccome si tratta di un romanzo e non di uno straziante istant book traboccante ecoansia o rorida green emotionality, lo fa attraverso tre capitoli – che potrebbero benissimo essere tre racconti autosufficienti, ma non lo sono – che raccontano tre storie ambigue e attigue: quella di una meteorologa la cui stazione copre per la prima volta una zona a cui nessun sistema di previsioni del tempo si era mai interessato; quella di un professore che deve portare i suoi studenti in gita in un canyon; quella di una ragazza amante della corsa, “volto da uccellino”, nipote della meteorologa. Appartengono tutti e tre alla stessa famiglia.

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QOSHE - Quando la realtà fa il suo mestiere e l'uomo scopre di essere quasi nulla - Marco Archetti
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Quando la realtà fa il suo mestiere e l'uomo scopre di essere quasi nulla

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25.02.2024

"La meteorologa" di Tamar Weiss Gabbay (Giuntina, 95 pp., 14 euro). Un successo editoriale senza traboccante ecoansia o rorida green emotionality, che ci ricorda una fatto: la natura è in realtà matrigna

Ma la natura non era matrigna? “La meteorologa” di Tamar Weiss Gabbay........

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