Ecco come non si deve scrivere, firmato Cechov
"Ho provato quest’apparecchio in treno. Niente di che, si scrive, anche se male”. E gli appelli alla brevità, sorella del talento. “L’arte di scrivere. Regole per aspiranti scrittori” (Aragno editore) ci porta direttamente nell'universo del drammaturgo russo
Anton Cechov e la diffidenza: provò la macchina da scrivere – forse il treno non era il mezzo sul quale l’aggeggio potesse dare il meglio di sé (ne immaginiamo le dimensioni e l’elefantiaco macchinismo) – e rimase piuttosto freddino. Era meno freddo nei riguardi della lima, ancorché in senso astratto: strumento utile, antico, mai separarsene – anzi, tenerlo sul tavolo. E siccome “il prurito dello scrittore è incurabile”, assottigliare, assottigliare, assottigliare. A farla brevissima si potrebbe riassumere così tutto quel che ha da dirci con questo “L’arte di scrivere. Regole per aspiranti scrittori”, che l’editore Aragno manda........© Il Foglio
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