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C’è un  Real Madrid, quello vero, che fa giocare i ragazzi di Brescia

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04.07.2024

Come è nata la collaborazione tra la Fundación educativa del club e i volontari che si occupano di minori fragili

Ora che la stagione è finita e la maglia bianca da merengue è nell’armadietto, assieme alle scarpe con i tacchetti, i genitori di Gurkirat, 10 anni, trapiantata dal Pakistan a Brescia, si guardano indietro e pensano che hanno fatto bene a lasciarla fare. “Il padre all’inizio non era d’accordo e lei non osava. L’abbiamo convinta a provarci. E’ rimasta. E anche lui, alla fine, ha cambiato idea”. Parola di Rachele Gorni, coordinatrice del progetto che ha portato Gurkirat e altri 55 bambini e ragazzi di tre quartieri della periferia bresciana a scendere in campo con la divisa del Real Madrid.


E’ la Scuola Sociale Sportiva, nata dalla collaborazione tra la Fundación Real Madrid, ramo socio-educativo del club più famoso del mondo, e la Nuovo Cortile, una cooperativa sociale di Rodengo Saiano, piena Franciacorta. Quattro squadre (tre di calcio e una di basket), due allenamenti a settimana con allenatori istruiti dalla Fondazione, poi compiti, doposcuola, qualche uscita in città. Tutto sotto l’ombrello di una partnership sorprendente: non ti aspetti di trovare le maglie dei galacticos nei campetti degli oratori di provincia, indossate anche da ragazzine con il velo. “Ma noi volevamo andare nelle periferie, come chiede Papa Francesco: dopo il Covid c’è ancora più bisogno”, racconta Simona Carobene, direttrice generale di una cooperativa nata quasi quarant’anni fa per occuparsi del recupero di tossicodipendenti e allargatasi man mano al........

© Il Foglio


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