Una confessione e tre giudizi di merito non sono bastati per mettere la parola fine sotto il processo per l'uccisione per errore del giovane disabile nell'ambito della prima faida di Scampia

Antonio Landieri

Una confessione e tre giudizi di merito non sono bastati a porre la parola fine all’iter processuale chiamato a fare luce sul tragico assassinio di Antonio Landieri, il giovane disabile trucidato per errore il 6 novembre 2004, all’alba della prima faida di Scampia e Secondigliano. A gettare nuove ombre su quella stagione di sangue, con oltre sessanta omicidi registrati in pochi mesi, ci ha pensato la Corte di Cassazione che, per la seconda volta nel giro di un anno, ha annullato la condanna all’ergastolo a carico di Davide Francescone, sicario in forza al clan........

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