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Israeliani e palestinesi «alleati per la Pace» al Festival dei Diritti Umani

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18.11.2024

Prosegue la sedicesima edizione con le «combattenti per la Pace» Rana Salman ed Ezster Koranyi, una giornata dedicata a Danilo Dolci e gran chiusura col concerto di Peppe VoltarelliÂ

Dalle «combattenti per Pace» palestinesi e israeliane, al ricordo di Danilo Dolci e Mario Paciolla - cui sarà dedicata una Summer School - passando per la Terza Marcia per la Pace: è intensa seconda settimana del XVI Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli che, attraverso film, incontri e dibattiti, prosegue il suo impegno in direzione ostinata e contraria alle tensioni globali.

La settimana si apre oggi con un omaggio a Danilo Dolci, figura simbolo di non violenza e dialogo. Presso lo Spazio Comunale Piazza Forcella, all’evento “Cent’anni di Danilo” partecipano Daniela Dolci e Anna Polo che approfondiscono la proiezione del documentario Verso un mondo nuovo e il Dolci-pensiero con letture di Enzo Salomone. La programmazione serale si sposta poi all’Università Orientale per How to Please di Elina Talvensaari e Rather Be Ashes Than Dust di Alan Lau, due film in concorso.

Domani, martedì 19 novembre, sarà il momento delle “Combatants for Peace” con l’incontro dedicato alle esperienze di riconciliazione promosse da ex combattenti israeliani e palestinesi. Si tratta di Eszter Koranyi e Rana Salman, già in tour in Italia, che porteranno aggiornamenti e speranze dal pacifismo militante sempre nello Spazio Comunale Piazza Forcella. Di origini ungheresi la prima che oggi vive a Tel Aviv, mentre la seconda discende da una famiglia di sopravvissuti alla Nakba e vive in Cisgiordania

Combatants for Peacenato da un piccolo nucleo di ex soldati o guerriglieri che hanno fatto una scelta di riconciliazione «condividedendo le stesse storie tra lutti, traumi e pulsioni di vendetta che si riverberano da generazioni», nel corso degli anni è diventato un vero e proprio movimento di uomini e donne sempre più giovani, attivo con un fitto programma di iniziative condivise tra percorsi di advocacy e interventi d’interposizione nelle aree assediate dai coloni in Cisgiordania. Eszter Koranyi si è trasferita in Israele «per contribuire a rendere questo posto un po’ meno diseguale per tutti», ha raccontato in una recente intervista. «Oggi - dice........

© Corriere del Mezzogiorno


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