Jorit: «Vogliono cancellare i miei murales a Napoli? Fatelo pure. Essere attaccato dalle istituzioni per me è motivo di vanto»
Lo street artist: «Vi ha racconto come è andata con Putin e il perché di quella foto. Mi hanno invitato a Sochi, ma andrei anche a Kiev se mi chiamassero: io sono con i popoli e per la pace»
Che Jorit fosse unâartista non neutrale si sapeva. E anche che le sue opere fossero un modo per provocare le coscienze, piacesse o no. Ma questa volta lâarte câentra poco. La foto che ha fatto in Russia con Putin, lâaggressore dellâUcraina, ha scatenato polemiche e accuse che non si placano.
Jorit come mai un artista come lei decide di rischiare tutto mettendosi dalla parte di un leader che è considerato un sanguinario?
«Non direi che mi sono messo dalla parte di Putin. Io mi sento dalla parte dei popoli, tutti, e della pace. Sono stato invitato a Sochi nellâambito di un festival dellâarte di strada che ha coinvolto 25 artisti di 11 Paesi diversi. La mia arte non è destinata a politici o potenti, ma alla gente, che sia italiana, russa, ucraina o americana. Andrei anche a Kiev se fossi invitato a farlo ma purtroppo sono stato inserito in una lista di elementi da eliminare e andarci significherebbe essere ucciso allâ istante».
Nella sua risposta alle polemiche, ha parlato di militanza artistica. Ma che cosa intende esattamente?
«Partiamo da un presupposto: nessuna forma dâarte è neutrale. Qualunque artista lancia messaggi quando lavora, quindi provo a fare in modo che i miei messaggi corrispondano alle mie idee di pace, giustizia e convivenza tra popoli e esseri umani. Non è facile ovviamente, ma ci provo».
Che cosa câè che noi non capiamo, che lâItalia (che sostiene lâUcraina) non capisce del suo punto di vista?
«Intanto non mi permetterei mai di dire che siano gli altri a non capire. Probabilmente sono io che non sono........
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