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«Al liceo dicevano "sei cieco, non puoi studiare Matematica". Sono uno scienziato e all'Onu creo progetti per aiutare i ciechi»

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03.04.2024

Michele Mele, salernitano di 32 anni, è l'unico italiano della task force di scienziati Onu che si interessa di politiche inclusive. Si occupa di algoritmi e ne ha creato uno per la gestione degli aeroporti: «Ora lavoro a un progetto che permetterà ai bambini ciechi nel mondo di studiare Matematica»

Michele Mele con il presidente Sergio Mattarella

Michele riesce a guardare oltre l’orizzonte. E anche più in là . Lui, 33 anni - «ma non ancora compiuti» scherza – è praticamente cieco da quando era bambino: eredodegenerazione retinico-maculare è il nome della malattia che lo ha reso gravemente ipovedente e ha anticipato una seconda patologia, che ha peggiorato ulteriormente la situazione. Ma lui ha un terzo occhio che gli funziona benissimo: quello del cuore. Con il quale mette a fuoco praticamente tutti. Le sue tre grandi passioni sono, più o meno in ordine di rilevanza: la matematica, il calcio, la musica. E tra le tante cose nelle quali è indaffarato, c’è la creazione di algoritmi per risolvere problemi quotidiani a grandi aziende e persone; scrivere di storia del calcio inglese per un sito specializzato anglosassone; suonare uno strano flauto britannico e far parte della task force di scienziati ipovedenti dell’Onu che programmano iniziative per aiutare i ciechi nel mondo. Poi se gli resta qualche ora libera, forse dorme. Nato a Salerno, si è laureato in Matematica nonostante qualche professore a scuola ai tempi sentenziasse: «Sei cieco, non potrai mai farlo». Chissà se quell’insegnante si è pentito. E se avrà letto almeno uno dei due libri che Michele Mele ha scritto. O magari ha saputo che il suo ex alunno, il 20 marzo scorso, è stato insignito dal presidente Sergio Mattarella dell’onorificenza di Cavaliere della Repubblica.

Ma quante cose fa? Almeno la smetta con il giornalismo, evitiamo la concorrenza.
«Il giornalismo è un........

© Corriere del Mezzogiorno


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