Industriali, economisti, storici e costituzionalisti a confronto sulla riforma: dalle 17 sul sito e sul profilo Fb del Corriere del Mezzogiorno

La legge sull’autonomia differenziata è stata varata dal Senato, e con tutta probabilità sarà approvata anche dalla Camera. Questo non determina automaticamente la concessione di maggiore autonomia alle Regioni che l’hanno richiesta: si stabiliscono solo le procedure per quella concessione, come spiega con dovizia di particolari l’economista Gianfranco Viesti. Perché, a questo punto, è necessario che i governi nazionale e regionali sottoscrivano apposite intese, una per regione, e che queste siano poi a loro volta approvate dai due rami del Parlamento. La strada è quindi ancora lunga. Ma si è giunti al primo giro di boa. Una volta approvata la legge Calderoli definitivamente, le regioni che lo vorranno potranno subito presentare le proprie richieste di attribuzione di nuove funzioni al governo.

Da una parte c'è chi la definisce (soprattutto nell'area di centro destra) una svolta più che positiva per il futuro del Meridione. Come spiegano, invece, tutti coloro che sono contrari all’autonomia differenziata, vi sono notevoli rischi per le aree più deboli, segnatamente il Mezzogiorno. Un federalismo simmetrico, fondato su tributi regionali propri, compartecipazioni su tributi erariali e fondo perequativo in base ai fabbisogni standard e capacità fiscali, è ancora al di là da venire. Così come appare ancora tutto da costruire un modello virtuoso che si fondi sul superamento della spesa storica nella fissazione dei Livelli essenziali delle Prestazioni, puntando su un sistema di costi standard, purché a invarianza di spesa. Va ricordato, però, che la prima pietra in direzione dell’autonomia la pose proprio il centro sinistra quando nel 2001 il governo Amato riformò il titolo Quinto della Costituzione allargando i poteri delle Regioni.

Su questi temi si svilupperà lunedì 26 febbraio, alle 17, il confronto, promosso dal Corriere del Mezzogiorno in collaborazione con Unione industriali Napoli (in diretta sul sito e sul profilo FB del Corriere del Mezzogiorno), moderato da Simona Brandolini, dal titolo “Il Sud e l’autonomia, rischio o opportunità ?”, al quale partecipano Marco Demarco, editorialista del Corriere del Mezzogiorno, Paola De Vivo, professore di Sociologia e dei processi economici e del lavoro dell’università federiciana, Costanzo Jannotti Pecci, presidente Unione Industriali di Napoli, Aldo Schiavone, storico ed editorialista del Corriere del Mezzogiorno, Sandro Staiano, professore di diritto costituzionale all’università federiciana.

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20 febbraio 2024

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Autonomia differenziata: opportunità o rischio? Lunedì 26 il webinar del Corriere

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20.02.2024

Industriali, economisti, storici e costituzionalisti a confronto sulla riforma: dalle 17 sul sito e sul profilo Fb del Corriere del Mezzogiorno

La legge sull’autonomia differenziata è stata varata dal Senato, e con tutta probabilità sarà approvata anche dalla Camera. Questo non determina automaticamente la concessione di maggiore autonomia alle Regioni che l’hanno richiesta: si stabiliscono solo le procedure per quella concessione, come spiega con dovizia di particolari l’economista Gianfranco Viesti. Perché, a questo punto, è necessario che i governi nazionale e regionali sottoscrivano apposite intese, una per regione, e che queste siano poi a loro volta approvate dai due rami del Parlamento. La strada è quindi ancora lunga. Ma si è giunti al........

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