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«Il Sud e l’Autonomia, rischio o opportunità?»: segui dalle ore 17 il dibattito in diretta

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26.02.2024

Sul sito corrieredelmezzogiorno.it e sulla pagina Facebook del quotidiano studiosi ed economisti a confronto. Partecipano Paola De Vivo, Marco Demarco, Costanzo Jannotti Pecci, Aldo Schiavone e Sandro Staiano

La legge sull’autonomia differenziata è stata varata dal Senato, e con tutta probabilità sarà approvata anche dalla Camera. Questo non determina automaticamente la concessione di maggiore autonomia alle Regioni che l’hanno richiesta: si stabiliscono solo le procedure per quella concessione, come spiega con dovizia di particolari l’economista Gianfranco Viesti. Perché, a questo punto, è necessario che i governi nazionale e regionale sottoscrivano apposite intese, una per regione, e che queste siano poi a loro volta approvate dai due rami del Parlamento. La strada è quindi ancora lunga. Ma si è giunti al primo giro di boa. Una volta approvata la legge definitivamente, le regioni che lo vorranno potranno subito presentare le proprie richieste di attribuzione di nuove funzioni al governo, ma limitatamente alle materie meno sensibili sul piano dei diritti civili e sociali, quelle su cui il Comitato Cassese non ha rinvenuto nella legislazione vigente rilevanti livelli essenziali delle prestazioni, come sostengono gli economisti Ivo Rossi e Alberto Zanardi, i quali, «tra le materie non-Lep includono la protezione civile, la previdenza complementare e integrativa, il coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario. Invece, per tutti quei diritti di cittadinanza che debbono essere garantiti ai cittadini indipendentemente da dove vivano, come l’istruzione, la tutela dell’ambiente, le grandi reti di trasporto o gli interventi nel campo della cultura, è indispensabile che il governo prima, attraverso appositi decreti, riconosca i relativi Lep e valuti in termini standard le risorse finanziare necessarie per garantirli nei diversi territori». Come ribadiscono tutti coloro che sono contrari all’autonomia differenziata, vi sono notevoli rischi per le aree più deboli, segnatamente il Mezzogiorno. Un federalismo simmetrico, fondato........

© Corriere del Mezzogiorno


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