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Quando la filosofia smonta il mito dell’uomo "naturalmente violento"

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20.12.2025
«Si vis pacem, para bellum» recita la celebre locuzione latina, un’espressione del senso comune, diremmo, più che del buonsenso: «Se vuoi la pace, prepara la guerra». È il riflesso gravoso di un’antropologia culturale che pone la guerra al centro del mondo, come sancito per secoli dalla “histoire-bataille”, la storiografia dei fatti d’arme, dei condottieri e delle conquiste, che rimaneva indifferente o quasi al destino degli uomini, «la carne da cannone» di cui parlava Chateaubriand. Per di più dalla Seconda guerra mondiale in avanti le vittime dei conflitti sono soprattutto civili e oggi è così dall’Ucraina a Gaza, dal Sudan alla Nigeria. Un approccio, quello meramente militare, criticato nel corso del ‘900 dalla Scuola francese delle Annales di Febvre, Bloch e Braudel, che allargarono l’orizzonte alle scienze sociali, all’economia e alla geografia nella luce di una storia «più larga e più umana» secondo l’auspicio del medievista Henri Pirenne.Ma il........

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