Il video choc Ramy, perché tanto accanimento dietro a quella moto?
Un frame del video in cui è ripreso il probabile speronamento dei due ragazzi, cui ha fatto seguito la morte di Ramy in Corvetto - Fotogramma
Una moto che non si ferma all’alt in zona di movida, dietro a corso Como, la notte del 24 novembre. Sembra una faccenda banale, che si risolve dopo due isolati – guida senza patente, una catenina d’oro e, quei due ventenni, un po’ troppi soldi in tasca. Invece, poco prima delle quattro del mattino, in una Milano che nelle dashcam delle gazzelle dei Cc è tanto deserta quanto livida, si scatena una caccia all’uomo forsennata: otto chilometri, venti minuti, le sirene che urlano nella città che dorme. È normale inseguire chi non si ferma a un alt, ma fino a che punto lo è incalzarlo in una corsa folle, cercando di fare perdere l’equilibrio a una moto? Nelle registrazioni agli atti della Procura l’intento di chi guida è chiaro: un incrocio in via Moscova, “Vaff…non è caduto”, esclama un carabiniere su Volpe 40. Poi : “Stringi, che lo prendiamo...” e infine, 4.03 minuti, periferia sud, via Ripamonti........
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