Luci fuori, ombre dentro: quando lo stupore prende il posto del senso
È iniziato già da tempo il periodo Natalizio, la nascita di nostro Signore Gesù. Un periodo di introspezione e di fede che rappresenta spesso però tante contraddizioni. Tutto ciò che anni fa era inimmaginabile, ora è un dato di realtà.
Ormai le nostre città sono pervase da scenografie natalizie, con la smania di occupare spazi, non di riempirli di significato.
Sembra che vi sia una rincorsa a meravigliare, una questione di effetti speciali, non di bisogni interiori, a scapito del silenzio della riflessione. Fatichiamo a portare per mano la malinconia, che è la scala di accesso ai sotterranei dove conserviamo ricordi e dove ci sono le persone che hanno dato vita al nostro vivere.
Luci in contraddizione con la dimensione del nostro lato ombra, concetto Junghiano che definisce gli impulsi, la persona, anima e animus. Un archetipo che si manifesta anche tramite sogni. Dietro l’eccesso c’è l’assenza. Manca l’attenzione alle persone e alle famiglie fragili anche se spesso sono mimetizzate dall’ostentazione.
Proviamo a vedere se in un luogo manca un bisogno di narrazione comune di una esperienza da farsi appartenere.
Vorrei stressare il concetto di quanto il Natale sia diventato una........





















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