Inizia il processo ai “mandanti” dell’omicidio Paty. La sorella: «Chi sapeva non ha fatto niente»
Parigi. Lunedì prossimo, 4 novembre, si aprirà a Parigi il processo degli adulti coinvolti nell’assassinio di Samuel Paty, il professore di Storia e Geografia decapitato da un jihadista di origini cecene per aver insegnato l’amore per la libertà d’espressione e la laicità attraverso le vignette satiriche su Maometto di Charlie Hebdo.
Fra gli imputati, ci saranno Brahim Chnina, il padre dell’allieva all’origine della menzogna che ha provocato la rappresaglia contro l’insegnante (aveva affermato che Paty aveva costretto gli studenti musulmani ad abbandonare la classe) e Abdelhakim Sefrioui, militante islamista schedato “S” dai servizi segreti francesi per la sua vicinanza ai milieux radicali. Il processo, che sarà interamente registrato, è molto atteso.
L’importanza sociale del processo sull’omicidio Paty
«Sarà un momento importante per il personale del sistema scolastico francese, e in particolare per gli insegnanti, che negli ultimi anni sono stati presi di mira con molta violenza», ha dichiarato Olivier Christen, il nuovo procuratore nazionale antiterrorismo, durante l’udienza di presentazione del processo lo scorso giugno. I genitori di Samuel Paty si aspettano «sentenze adeguate», ha affermato il loro avvocato, Virginie Le Roy. «Sono molto sensibili anche a tutto ciò che sta dietro al caso del figlio: il ruolo dell’insegnante, la difesa della laicità, etc. È un processo importante non solo dal punto di vista giudiziario, ma anche dal punto di vista sociale», ha aggiunto l’avvocato della famiglia Paty.
Nell’aprile del 2022, diversi membri della famiglia dell’insegnante avevano inoltre presentato una denuncia contro l’amministrazione, che ha portato la procura di Parigi ad aprire un’indagine preliminare e in seguito un’inchiesta giudiziaria per “mancata assistenza a una........
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