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David Bevilacqua: “Nel lavoro il ritmo conta più del tempo”

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21.06.2024

David Bevilacqua non nasconde la sua età. Il look è casuale e rilassato: camicia di jeans aperta su una maglietta bianca, occhiali grigi tondi, la barba e i capelli bianchi; dietro di lui qualche poster dei Led Zeppelin, però, tradisce una vita molto intensa alle spalle – anzi, come ci dirà, anche troppo intensa. Ma gli occhi sono vispi e sorridenti, segno che ora la situazione è diversa.

Dopo essere stato ai vertici di Cisco, prima in Italia e poi nel mondo, ha lasciato il suo posto apicale per fondare una start up di sicurezza informatica. Oggi è senior advisor di Ammagamma, azienda modenese che si occupa di intelligenza artificiale, di recente acquisita da Accenture. Ha scritto due saggi e partecipato come oratore a due TEDx. Ha una figlia da quando era molto giovane, e oggi vive con tre cani dai nomi rock: Axl, Page e Chester, che chiama “i miei ragazzi”.

Oggi sempre più persone soffrono per il loro rapporto col lavoro. Perché sta accadendo?

A me viene in mente soprattutto un fattore: il digitale. Avendo rotto le dimensioni di spazio e tempo del lavoro, la tecnologia ha ridotto molto la latenza, ovvero l’aspettativa rispetto al tempo tra una richiesta o un evento e la sua risposta o soluzione. Siamo sempre raggiungibili, e quindi sempre al lavoro. Il tempo “liberato” dalla tecnologia lo abbiamo restituito frammentato, parcellizzato. Non sai mai se sei al lavoro o no, se devi rispondere o no; e quindi se devi porre attenzione a te stesso e a quello che ti circonda, o a qualcosa che è altrove.

Si parla molto di tempo al lavoro, ma tu insisti spesso sul ritmo.

Sì, perché il ritmo è quello che ti dà l’idea del controllo di quello che stai facendo. Tutti questi stimoli esterni a cui siamo sottoposti interrompono il nostro ritmo e quindi la nostra concentrazione. Secondo degli studi ogni volta che la nostra concentrazione è interrotta ci vogliono ben 23 minuti per recuperarla, e noi siamo bombardati di continuo da stimoli e richieste di attenzione. È chiaro allora che non solo la........

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