Le manovre di Renzi: un nuovo centro fuori dal Pd. “Voglio rifare la Margherita”
Ed eccolo il reprobo, l’eterno Giamburrasca della politica italiana, che tutto sfascia convinto di restaurare, che fa e disfa alleanze sicuro di fare il “bene comune”, che recupera il rapporto con Elly Schlein nove anni dopo che lei aveva abbandonato il Partito per non avere niente da spartire con lui. Giuro che avrei scommesso una cifra non simbolica sull’ingresso di Italia viva nel Parlamento europeo. L’alleanza con i radicali di Europa era una piccola assicurazione sulla vita, quel paio di punti che gli avrebbero garantito forse un 5 per cento, più del povero 4 necessario come biglietto d’ingresso a Bruxelles. E invece è arrivato un 3,78 utile a incartare solo una formidabile delusione.
È vero che le elezioni politiche del 2027 sono lontane, ma nel frattempo si voterà per parecchie regioni, spesso la competizione si trasformerà in ordalia e basterà un niente per vincere e per perdere. E quindi, anche i punticini del Renzi sconfitto possono tornare buoni. Poi, come abbiamo visto, si è messo di traverso Conte, ma il rapporto Renzi-Schlein regge. Per adesso… Dico al senatore che, nella famosa Partita del cuore dell’Aquila, ha fatto un bell’assist a Elly, ma l’ha mandata in fuorigioco, come fa spesso in politica. “Sì, ma Elly, con il mio assist, ha fatto gol” ribatte subito lui. È stata........
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