La giungla dei ritocchini
Rinoplastica in 20 minuti, materiali scaduti, filler a meno di 100 euro, studi medici improvvisati in appartamenti in affitto. La chirurgia estetica è una giungla, in gran parte inesplorata, e le regole non bastano a contenere l’abusivismo. Le ventenni (e non solo) hanno così tanta voglia di avere visi instagrammabili e clonati (con russian lips e foxy eyes) che affrontano interventi chirurgici come fossero sedute di trucco dall’estetista e non danno troppo peso ai titoli di studio del medico. È su Tik Tok? Allora mi fido, sembra il pensiero comune.
I prezzi e l'Iva
I prezzi sono il problema principale, quello per cui il sottobosco degli abusivi continuerà ad avere clienti e – sì, è assurdo – liste d’attesa. Fino all’anno scorso le prestazioni di medicina e chirurgia estetica (vere e in centri in regola) godevano dell'esenzione dall'’Iva. Ora sono soggette all'imposta sul valore aggiunto, con un'aliquota stabilita al 22%. Quindi diventano ancora più care. Quelle ‘abusive’ invece sono a prezzi (e qualità di prestazioni) low cost, spesso alla metà delle tariffe ufficiali. Risultato: il mercato nero, al momento, è impossibile da smantellare. Anche perché i controlli sono a maglie molto larghe.
E le storie di Margaret, morta una rinoplastica pagata in contanti, o quelle di........
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