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Gli allarmi continui e l'auto-ariete: un'arma usata non solo dai jihadisti

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La tattica è stata ripetuta all’infinito negli Usa, in Svezia, sulla Promenade a Nizza, a Barcellona e sempre in Germania il 19 dicembre del 2016 a Berlino

L'auto-ariete, il bersaglio simbolico, i precedenti ma anche eventi violenti che chiedono tempo per essere decifrati. Sono alcuni degli spunti sull'attacco di Magdeburgo attribuito a un medico saudita residente in Germania dal 2006. Un uomo, secondo alcuni media, in apparenza attratto da teorie cospirazioniste e persino su posizioni anti-islamiche, spunti che andranno confermati dagli inquirenti.

La vettura lanciata a tutta velocità sulla folla di un mercatino è un modus operandi semplice e dagli effetti letali. Al terrorista non serve cercare armi da fuoco, gli è sufficiente — purtroppo — salire su un veicolo e cercare una via, un marciapiede davanti ad un bar, la fila di bancarelle. Infatti, la tattica è stata ripetuta all’infinito negli Usa, in Svezia, sulla Promenade a Nizza, a Barcellona e sempre in Germania il 19 dicembre del 2016 a Berlino, azione eseguita da Anis Amri, un tunisino........

© Corriere della Sera


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