Trump o non Trump?
Questo sembra essere l’unico amletico dilemma italiano. Già dal giorno prima del giuramento in tutti gli studi Tv italici c’erano pletore di giornalisti e opinionisti a prestazione che davano per sicura questa o quella decisione. Nessuno che facesse delle riflessioni o, meglio ancora, ragionamenti su quello che bisognava fare in Europa ed in Italia. Invece il solito tifo di basso livello da stadio parolaio basato su due soli ed inutili tesi: Trump è cattivo o Trump è buono. Dilemma ideologico che non tiene conto dell’aspetto empirico con cui ragionano gli Stati Uniti. Anche fra miei amici e conoscenti, purtroppo, è prevalso la solita bega all’italiana: cattivo o buono?
Trump non è né cattivo e né buono: è americano! E qualsiasi cosa ne dicano le schiere di cronisti e di politici usciti dal disastro del 1992 in Italia gli americani, sia repubblicani che democratici, hanno sempre fatto i loro legittimi interessi cambiando solo la forma ma con identica sostanza. Basterebbe a tutti costoro studiare qualche buon libro di Storia contemporanea per cercare di capire e lasciar perdere le beghe da stadio, basta guardare i titoli dei quotidiani di oggi 22 gennaio: chi spara a pallettoni e chi difende ad oltranza. I giornali degli Agnelli-Elkan, Repubblica e........
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