A tu per tu con Luciano Guerrieri: le risposte a 7 domande-chiave
Dottor Guerrieri, lo scorso mese ha “festeggiato” il suo primo triennio al vertice dell’autorità livornese. Ha praticamente attraversato la seconda e la terza fase della pandemia, dalla crisi all’uscita dal tunnel delle emergenze. Se la sente, con la massima sincerità, di tracciare un bilancio di questi primi tre anni di mandato?
«Quando, a marzo del 2021, ho assunto la guida dell'Autorità Portuale, gli scenari delineati a livello nazionale prospettavano un quadro evolutivo di timida ripresa dei traffici merceologici dopo i risultati disastrosi del 2020. L'obiettivo prioritario da raggiungere era quello di recuperare il terreno perduto rispetto al dato prepandemia. L'unico modo per riuscirci era mettere a terra una importante pianificazione programmatica, non soltanto infrastrutturale, che ci consentisse di rilanciare il settore in chiave prospettiva, con una visione strategica di sistema.
Ed è ciò che abbiamo cercato di fare. Assumendo come prioritario il proponimento di rafforzare in modo sinergico le vocazioni di traffico e strutturali di ogni singolo porto, abbiamo provato a guidare il cambiamento lungo gli asset di sviluppo da tempo predefiniti, strutturando una progettualità complessa che facesse perno non soltanto sull'ammodernamento delle opere infrastrutturali ma anche sulla sostenibilità ambientale, considerata una priorità strategica da curare nell'ambito di una politica coerente con le linee guida del Piano Nazionale di Recupero e Resilienza.
Altro fronte delicato su cui ci siamo impegnati a intervenire, quello della sostenibilità occupazionale e sociale, tema molto sentito, anche a causa delle ripercussioni che hanno avuto sul settore le politiche di contingentamento del virus. Se durante gli anni della crisi pandemica abbiamo continuato a supportare le aziende, utilizzando proattivamente gli strumenti messi a disposizione dal Governo (dall'art. 199 del decreto rilancio), in termini prospettivi abbiamo cominciato a lavorare ad una complessiva rivisitazione del modello del lavoro in porto, interessato già allora da profondi processi di cambiamento.
Solo il tempo dirà se saremo stati all'altezza di queste sfide. Una data in testa ce l'ho: il 2026-2027. E' la deadline entro la quale ci siamo prefissati di attuare i principali interventi utili all'accrescimento della competitività del porto di Livorno e di quelli del Sistema.
Quello che posso dire con certezza è che a Livorno ho trovato una squadra compatta e organizzata. Ho avuto la fortuna di lavorare con tanti professionisti, tutti straordinari. Nelle Autorità Portuali ci sono tante professionalità e know how unici, che abbiamo il dovere di valorizzare al massimo. Sono convinto rappresentino una risorsa per tutto il sistema Paese».
Dove pensa di aver lavorato bene, magari forte dell’esperienza maturata a Piombino.
«Sarebbe troppo lungo elencare in poche righe tutti i risultati positivi raggiunti da questa Amministrazione. Ne cito solo qualcuno.
Sul fronte infrastrutturale, dopo l'appalto dei lavori, il nulla osta del Ministero dell'Ambiente sulla Valutazione di Impatto Ambientale della Darsena Europa rappresenta forse il risultato più complesso raggiunto dall'Ente dal punto di vista procedurale, essendo una tappa fondamentale delle attività svolte dalla struttura commissariale per dare un futuro al porto di Livorno.
E non posso non manifestare pari soddisfazione per quanto realizzato in questi anni sul tema dell'Ambiente. L'AdSP MTS è stata una delle prime autorità portuali a dotarsi del Bilancio di sostenibilità. Si tratta del segno tangibile della volontà dell'ente portuale di sviluppare un piano articolato, già tracciato dal Documento di Pianificazione Energetico Ambientale (Deasp), teso a favorire l’efficientamento energetico delle infrastrutture, l’implementazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e lo sviluppo della produzione e utilizzo di idrogeno. La partita sulla elettrificazione delle banchine rappresenta forse la scommessa più significativa per lo sviluppo........
© Il Tirreno
visit website