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Un incontro immaginario tra Spinoza e Vermeer

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12.08.2024

Il primo, straordinario pensatore caposaldo della civiltà occidentale; l’altro, pittore dal «realismo incantato» che esercita ancora oggi una incredibile suggestione. Per il critico di Panorama hanno consonanze profonde e affascinanti. Da riscoprire.

Mi chiedo la ragione del fascino esercitato su di me da Baruch Spinoza, il filosofo olandese che scriveva in latino. Non è una cosa rara. Spinoza è il filosofo prediletto da molti, e non soltanto pensatori, del nostro tempo: da Franco Battiato a Giulio Giorello, da Remo Bodei a Federica Rigotti, da Carlo Michelstaedter a Luca Doninelli. Me ne parlava con straordinaria considerazione Sossio Giammetta, traduttore di Nietzsche e Schopenhauer. Me ne parlava Nuccio Ordine.

E lo trovi dietro Goethe, Herder, Lessing, e Jacobi nella Dottrina di Spinoza (1785), che diede origine allo Spinozastreit - controversia, litigio, accapigliamento - su Spinoza. Luca Bistolfi, polemizzando oggi con Frederic Lenoir, autore di Il miracolo Spinoza (La nave di Teseo) ha scritto: «E Giametta, già traduttore dell’Etica, riferisce che l’opus maius di Spinoza era per Giorgio Colli “sacro”; egli detestava i moderni, salvo appunto Spinoza e Giordano Bruno. Per lui l’Ethica era un tempio in un deserto, entrando nel quale, se se ne aveva la capacità, si poteva “conoscere il divino”. Prendeva l’Ethica molto come un libro di misticismo (Il bue squartato e altri macelli, Mursia). Sollevandoci parecchio di più, ricordiamo che Hegel proclamò: “philosophieren ist spinozieren” (non occorre tradurre). Nella sua romita Hütte a Todtnauberg, Foresta Nera, Martin Heidegger viveva in povertà bibliografica, ma non si fece mancare alla portata di mano l’Ethica. Eppoi ricordiamoci (e forse questo è un terzo motivo) che se un attentato alla sua vita, una solenne maledizione e la conseguente espulsione (lo herem) della comunità ebraica di Amsterdam ne segnarono il rapporto con i confratelli e che ancor oggi egli è avvolto nella damnatio memoriae, e se i cristiani d’ogni confessione lo sdegnarono e nemmeno ai giorni nostri sanno molto cosa farsene, significa che Spinoza ha davvero qualcosa di molto importante da dire - a........

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