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Che cos'è il payback sanitario e perché per la Consulta è illegittimo

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07.08.2024

Introdotto con uno scopo mirato a salvaguardare le finanze pubbliche e a rimediare a una cattiva programmazione e gestione delle spese, diventa un onere per le imprese - soprattutto quelle biomedicali

«Il payback sanitario introdotto con la finalità dichiarata di rimediare ad una cattiva programmazione e gestione della spesa da parte delle regioni, impone invece un onere sulle imprese che hanno già fornito i dispositivi spesso nell’ambito di gare con ribassi importanti e a stento sostenibili. Di tutto questo la Consulta non si preoccupa».

È questo il commento dell’avvocato Piergiuseppe Venturella, dello studio Tonucci&partners sulla recente pronuncia della Consulta sul "payback sanitario", un sistema che prevede che le aziende fornitrici di dispositivi medici debbano restituire una quota del proprio fatturato qualora la spesa complessiva delle regioni superi i limiti stabiliti. In questo caso la discussa decisione della Consulta dello scorso luglio, impone alle imprese del settore biomedicale la restituzione allo Stato di oltre un miliardo di euro per coprire gli sforamenti della spesa sanitaria delle regioni nel periodo 2015-2018.

Questo provvedimento, concepito per far quadrare i bilanci regionali, rischia di provocare il fallimento di centinaia di piccole e medie imprese, con conseguenze devastanti per l'intero sistema sanitario pubblico. Infatti si prevede che non solo migliaia di posti di lavoro siano a rischio, ma anche che la disponibilità di dispositivi medici fondamentali per il funzionamento degli ospedali possa essere gravemente compromessa.

Dispositivi come valvole cardiache, protesi e bisturi indispensabili per il trattamento di molti pazienti, potrebbero diventare difficilmente reperibili, mettendo a rischio la qualità e la tempestività delle cure.

Ogni giorno gli ospedali pubblici italiani utilizzano migliaia di dispositivi medico sanitari, dai macchinari per la Tac ai bisturi, dalle siringhe ai respiratori. La fornitura di tutti questi strumenti essenziali per salvare le vite dei pazienti è ora messa a rischio dal meccanismo del payback sanitario.

Il payback sanitario potrebbe mettere in pericolo le sale operatorie e l'intero servizio sanitario nazionale. Centinaia di aziende fornitrici potrebbero ritirarsi dalle gare per la vendita alle strutture pubbliche, riducendo la disponibilità di dispositivi medici e compromettendo la qualità delle cure. Se diventasse effettiva la richiesta di ripagare le eccedenze di spesa, molte aziende potrebbero non essere in grado di sostenere l'onere finanziario, portando a una riduzione della fornitura di dispositivi essenziali agli ospedali. Ad esempio, se un ospedale non può acquistare abbastanza macchinari per la TAC perché i fornitori si ritirano a causa del payback, i tempi di attesa per le diagnosi potrebbero allungarsi,........

© Panorama


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