Dove può arrivare Gasperini, che ha fatto ritrovare un’anima alla Roma |
Non succedeva dal 3 novembre 2013, da quel giorno la Roma non era stata più così in alto all’undicesima giornata. In testa da sola, dopo aver raccolto ben 31 punti, frutto delle dieci vittorie consecutive iniziali e del pareggio in casa del Torino. Era allenata da Rudi Garcia, l’uomo che voleva riportare «la chiesa al centro del villaggio» e che dopo due turni si sarebbe ritrovato a inseguire la Juventus, poi campione d’Italia con largo anticipo.
Oggi il francese guida il Belgio, che ha raggiunto un’agile qualificazione mondiale grazie anche a un girone “amico” (Galles unica seria rivale, poi Macedonia del Nord, Kazakistan e Liechtenstein). Al suo posto, alla Roma e in testa, c’è Gian Piero Gasperini, mai partito così bene in una più che ventennale carriera professionistica. Un primato che condivide con l’Inter, parentesi della più cocente delusione dell’uomo che, insieme con Massimiliano Allegri, ricopre a maggior titolo il ruolo di allievo dell’appena scomparso Giovanni Galeone.
Il flop di Gasperini all’Inter
Gasperini atterra ad Appiano Gentile nel 2011 dopo aver centrato una promozione in B e una salvezza con il Crotone e dopo aver portato il Genoa in Europa, come ai tempi belli di Osvaldo Bagnoli. A Milano lo chiama Massimo Moratti, ancora alla ricerca del giusto erede di José Mourinho. Un presidente umorale, difficile da gestire. Gasperini pensa di essersi allenato con Enrico Preziosi, ma si sbaglia.
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