Barbara Nappini, presidente di Slow Food, dovrebbe mettersi d’accordo con se stessa. Non può dichiarare con un comunicato stampa che «Non servono provvedimenti che vietino la produzione e la vendita di alimenti prodotti da colture cellulari o tessuti di animali come quello appena divenuto ufficialmente legge, ma informazioni corrette, che consentano a tutti di scegliere. Proibire è una scorciatoia», e allo stesso tempo far scrivere sul sito internet di Slow Food che la “carne coltivata” finirà per annientare la nostra libertà di scelta e per consegnare il futuro della nostra alimentazione alle grandi corporation angloamericane dell’industria alimentare.
Il falso argomento della "libertà di scelta"
Dei due-tre argomenti che i fautori dell’artificializzazione del cibo avanzano per avvalorare la propria posizione, quello della “libertà di scelta” è sicuramente il più ipocrita, e andrebbe smascherato anziché avallato con dichiarazioni come quelle della presidente Nappini. Baste...
Contenuto riservato agli abbonati: abbonati per accedere.
Già abbonato? Accedi con le tue credenziali:
Barbara Nappini, presidente di Slow Food, dovrebbe mettersi d’accordo con se stessa. Non può dichiarare con un comunicato stampa che «Non servono provvedimenti che vietino la produzione e la vendita di alimenti prodotti da colture cellulari o tessuti di animali come quello appena divenuto........