Viva il biathlon, sport di nicchia ma di successo

Prendete uno sport relativamente giovane (il Comitato olimpico internazionale lo ha riconosciuto ufficialmente nel 1954), quindi trasformatelo anno dopo anno, rendendolo di nicchia e di successo al tempo stesso. È il biathlon, che nel 1924 è presente ai primi Giochi invernali di Chamonix come disciplina dimostrativa e con un nome quantomai esplicativo: pattuglia militare. Perché queste sono le origini, soldati che controllavano i confini sugli sci da fondo e imbracciavano il fucile per difenderlo. Vinse la Svizzera, davanti a Finlandia e Francia.

Colpire un dischetto di 4,5 cm da 50 metri

Oggi il biathlon abbina capacità atletiche, abilità al tiro e scaltrezza tattica. Perché, al di là delle distanze previste per le gare, tutto si decide al poligono, dove occorre centrare con l’arma un bersaglio lontano 50 metri. Parliamo di un dischetto dal diametro di 4 centimetri e mezzo, quando si spara da sdraiati, e di 11 e mezzo, quando si rimane in piedi: per dare un’idea, si trova nella porta di calcio e voi dovete colpirlo da centrocampo… Occorre arrivare nella piazzola, recuperare la respirazione senza pensare ai muscoli delle gambe già affaticati e mettere pressione........

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