Per fermare Maduro in Venezuela González «formi un governo dall’esilio»
La notizia dell’esilio in Spagna di Edmundo González Urrutia non dovrebbe sorprendere nessuno, nonostante gli unici scrutini visti finora dalla comunità internazionale e pubblicati dall’opposizione, con il 67 per cento dei voti e l’83,5 per cento dei voti contabilizzati, testimonino che le presidenziali del 28 luglio scorso in Venezuela le ha vinte lui.
Dalla notte del voto, quando il consiglio elettorale chavista aveva proclamato il “trionfo” di Nicolás Maduro (senza mostrare finora nemmeno una scheda scrutinata), il regime ha scatenato una repressione come non se ne vedevano dagli anni Settanta in America Latina: con la cosiddetta operazione “Toc Toc” hanno iniziato a rapire – anche a casa, di giorno e senza mandato – oppositori politici, scrutatori e chiunque non sia allineato con la dittatura di Caracas.
Allora González Urrutia si era rifugiato nell’ambasciata olandese in Venezuela, per poi trasferirsi in quella spagnola dopo che il Tribunale di primo grado di Caracas competente per i reati di terrorismo aveva spiccato contro di lui un mandato di arresto, il 2 settembre scorso. Il tutto con l’approvazione del procuratore generale del regime Tarek William Saab, in cima alla piramide della........
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