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La tremenda escalation della repressione di Ortega

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01.09.2024
Magliette esposte in onore del 45esimo anniversario della rivoluzione popolare sandinista, Nicaragua, 19 luglio 2024. Un mese dopo Ortega ordinava la chiusura di 1.500 ong, in maggioranza religiose, il più grande giro di vite dalle proteste del 2018 (Ansa) @media only screen and (min-width: 501px) { .align_atf_banner{ float:left; } }

Continua la persecuzione contro la Chiesa cattolica in Nicaragua da parte del presidente de facto Daniel Ortega, la cui dittatura si inasprisce ogni giorno di più, senza che la comunità internazionale riesca a fare nulla per fermarla. Dal 20 agosto scorso, infatti, il regime ha iniziato a tassare le offerte, le elemosine e le donazioni dei fedeli con aliquote comprese tra il 10 e il 30 per cento, a seconda del reddito di chi le riceve.

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Ortega ha equiparato le parrocchie alle aziende private in silenzio e senza alcun annuncio, attraverso l’abrogazione di una legge che ha revocato le esenzioni perfino sulle elemosine, intensificando ulteriormente la sua guerra personale contro la Chiesa.

Ortega tassa le elemosine e ruba la pensione ai preti

L’eliminazione degli sgravi fiscali su offerte, elemosine e donazioni dei fedeli è avvenuta il giorno dopo che il regime aveva ordinato la chiusura di 1.500 organizzazioni no-profit, tra cui 678 associazioni religiose di confessione cattolica ed evangelica. Tra queste, la Caritas della diocesi di Granada e le chiese evangeliche più seguite in Nicaragua. Negli ultimi mesi, alcuni sacerdoti, anonimamente, hanno anche........

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