La guerra del Brasile a Musk è un attacco alla libertà di informazione
In Italia se ne è parlato poco, ma nel quinto paese più grande al mondo per superficie, il Brasile, da venerdì 30 agosto nessuno dei 22 milioni di utenti può più usare il social network X (ex Twitter). Neanche usando un VPN, ovvero una “rete privata virtuale”, un servizio che protegge la connessione internet e la privacy online, a meno che non voglia rischiare una multa da 50mila reais al giorno, 8.118 euro al cambio di oggi.
La notizia del blocco in Brasile era attesa visto che il giudice più discusso della Corte Suprema verde-oro (perché da 5 anni porta avanti un’inchiesta top secret sulle cosiddette “milizie digitali vicine all’ex presidente Jair Bolsonaro”, di cui nulla si sa), Alexandre de Moraes, aveva dato un ultimatum di 24 ore a X perché indicasse i suoi rappresentanti legali nel paese latinoamericano, pagasse tre milioni di euro e bloccasse 8 profili “bolsonaristi”, compreso un Senatore della repubblica.
Scaduto il tempo il giudice ha dato corso al procedimento rendendolo pubblico con un post sul profilo ufficiale della Corte suprema sullo stesso social network acquistato il 25 aprile del 2022 da Elon Musk. Un paradosso.
Lo scontro tra Moraes e Musk su X in Brasile
La disputa tra Moraes e Musk va avanti da tempo. Il 17 agosto scorso X aveva chiuso i suoi uffici in Brasile, licenziando tutti i dipendenti........
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