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I francesi si sentono “sommersi” dai migranti. Bayrou lo dice, la sinistra si indigna

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01.02.2025

Parigi. “L’errore semantico di François Bayrou”, ha scritto Le Monde nel suo editoriale, alzando il ditino con i soliti toni moraleggianti. «François Bayrou alla deriva», ha rincarato la dose Libération, il quotidiano della sinistra progressista francese. E il Partito socialista ha deciso addirittura di ritirarsi dalle negoziazioni sulla legge di bilancio 2025, agitando lo spettro di una mozione di sfiducia se il primo ministro non rientrerà nei ranghi. Ma di cosa è colpevole il leader dei centristi del MoDem e capo del governo francese dallo scorso 13 dicembre dopo la caduta di Michel Barnier?

Di aver utilizzato l’espressione “submersion migratoire” per descrivere non una percezione, ma una realtà vissuta da sempre più francesi, quella di un’ondata migratoria che continua a espandersi, stravolgendo i modi di vivere, i costumi, il volto di interi quartieri.

«Sommersi dai migranti non riconosciamo più il nostro paese»

«Penso che l’apporto straniero sia positivo per un popolo, a patto che non superi una certa proporzione», ha detto il capo del governo lunedì in un’intervista a Lci, prima di aggiungere: «Non appena si ha la sensazione di essere sommersi, di non riconoscere più il proprio paese, il proprio modo di vivere o la propria cultura, c’è un rifiuto». Parole di buon senso, che prendono atto di una situazione che, dalla Seine-Saint-Denis a Mayotte, è diventata per molti francesi insostenibile, ma che una certa sinistra continua a negare, a far finta di non vedere, accusando il premier di aver utilizzato un lessico di estrema destra, lo stesso........

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