Eccolo. Con la sua giacca a vento viola e il cappellino bianco, le spalle larghe appena un po’ curve di anni. È lui, l’amico più grande della mia vita, che se ne va per i pascoli dell’Alpe di Siusi, alla vigilia della primavera. A metà giugno, quando, se l’inverno è stato freddo, la neve si è da poco sciolta, e le marmotte escono caute dalle tane. Se invece il sole è già caldo i prati si ricoprono di bocche di leone e margherite. E l’altopiano si allarga all’orizzonte, infinito. Davanti, le moli del Sassolungo e del Sassopiatto. (Mia madre mi disse che mio fratello, bambino, era convinto che quelle due cime fossero dinosauri addormentati, e domandava quando si sarebbero svegliati. Mio fratello è morto da dieci anni, il Sassopiatto e il Sassolungo sono lì, rosa, sovrani, uguali).

Ma, dicevo, ecco il mio amico don Fabio Baroncini che se ne va per l’Alpe di Sius...

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Un sentiero sicuro. Don Fabio Baroncini

Un sentiero sicuro. Don Fabio Baroncini

Eccolo. Con la sua giacca a vento viola e il cappellino bianco, le spalle larghe appena un po’ curve di anni. È lui, l’amico più grande della mia vita, che se ne va per i pascoli dell’Alpe di Siusi, alla vigilia della primavera. A metà........

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