Lezioni d’amore al tempo del consenso informato |
Siamo tutti avvinti da questa nuova querelle che in parlamento oppone maggioranza e minoranza sul consenso informato. Ovverossia, così è spiegato, sul consenso che deve essere «pieno, esplicito e attuale sia prima che durante un rapporto sessuale». In altre parole, se ho capito bene, si tratterebbe del fatto che, sia prima e sia durante, lei dovrebbe esprimere un pieno, esplicito e attuale consenso alle di lui pretese.
Lodiamo l’intento. E lo diciamo senza alcuna ironia. Ma molte sono le domande che anche i più assidui frequentatori della pratica si pongono: come verrebbe espresso questo pieno e attuale consenso? Con mugolii di piacere? Chiamando a certificare un paio di testimoni? Con un atto sottoscritto e controfirmato dal notaio? Oppure bisognerà andare a lezione da molfette o scoiattoline che esprimono il consenso con strusciamenti, fremiti della coda, leccate di muso?
Mi consenta
Quel che non si capisce è che il nuovo dettato di legge, una volta perfezionato, chiederà innanzitutto un cambiamento culturale. Anzi, no, sbagliato, in realtà tutti lo sottolineano e lo invocano. Già, ma quale? A quale scuola si impara questa nuova cultura del rispetto e della valorizzazione dell’altrui sesso? Tante domande, poche risposte. Eppure sarebbe semplice, e noi un........