Referendum Giustizia, un rischio da scongiurare: il taroccamento

Personalmente, non sono in grado di dire se il rischio paventato da Di Pietro - già numero uno dei pm di “Mani Pulite” e oggi principale testimonial del comitato per il “sì separa” - sia vero o meno. Ma, considerata la fonte da cui sgorga, non lo prenderei con tanta nonchalance.

Ancora di meno fingerei di non vederlo, non prendendolo in alcuna considerazione, come ha fatto la stragrande maggioranza degli organi d’informazione nostrani, cartacei o eterei che siano.

Mi riferisco - probabilmente l’avrete già capito, sempre che, ovviamente, siate riusciti a venirne a conoscenza, visto il totale silenzio stampa, del quale pur comprendo il motivo, e il silenzio delle “truppe cammellate” antiriforma sull’argomento - alla denuncia per la quale, secondo l’ex pm molisano, si sarebbero già messi in movimento partiti, sindacati e organizzazioni del “no separa” per provare a taroccare il voto e, quindi, il risultato finale del prossimo referendum sulla riforma della giustizia e la separazione delle carriere fra magistratura inquirente e magistratura giudicante.

Di fronte a questo pericolo - con le conseguenze che comporterebbe, se dovesse davvero diventare realtà: Italia non più Stato di diritto ma giudiziario; niente sdoppiamento del Consiglio Superiore della........

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