Il 13enne nato femmina e ora maschio per legge: dal rifiuto della gonna a giochi, scuola e sport, le tappe della transizione. "In quel documento non ero io"

La Spezia, 22 dicembre 2025 – Un corpo che diventa una gabbia, un corpo “sbagliato” che la natura assegna a dispetto della propria identità di genere. Non è l’esatta definizione medica, ma è questo che prova chi deve affrontare la disforia. Ma quella che La Nazione ha raccontato nei giorni scorsi è ben più di una “storia” o della curiosità statistica per cui il protagonista è il più giovane d’Italia ad aver completato l’iter giudiziario per la transizione di genere. È piuttosto la parabola di una vita salvata: salvata dal dolore, dalla sofferenza psicologica di sentirsi chiuso in una identità percepita come estranea, forse anche una salvezza in senso fisico.

La vicenda del tredicenne della Spezia, nato femmina e ora autorizzato dal tribunale ligure a rettificare il suo atto di nascita e a vedersi riassegnato un nome maschile, è un percorso a tappe, lungo e complesso, che risponde a tante domande, a quelle delle famiglie che si trovano nella stessa situazione e anche a quelle di chi vuole semplicemente capire qualcosa di più di un tema enormemente complesso, perché ha a che fare con la natura umana, il corpo e la mente.

La vicenda spezzina nasce poco........

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