La musica per l’esercizio al corpo libero l’aveva già scelta, ma a Parigi non risuonerà: come canta Ligabue "è andata come poteva, come doveva".
Vanessa Ferrari ha provato in tutti i modi a disputare la sua quinta Olimpiade (ipotetica, l’ultima scelta spettava al direttore tecnico Casella). Non sarà possibile per l’ennesimo infortunio: in carriera ne ha avuti una sfilza, che ricorda tutti, a partire da quelli ai tendini d’Achille. L’ultimo volo della Farfalla di Orzinuovi non sarà sulla pedana di Parigi, forse saluterà con un evento ad hoc o proverà a rimanere nel mondo ginnico.
Vanessa, come vive la rinuncia a Parigi?
"È una delusione, mi sono allenata tanto e ho perso tutto per un piccolo infortunio: se ci fosse stato più tempo avrei recuperato. Avevo messo in conto che sarebbe potuto accadere. A dicembre, ho avuto un’influenza che mi ha messo ko, non mi ero mai ripresa, stavo meglio ma non benissimo: penso che questo mi abbia portata ad avere un infortunio muscolare dopo l’altro. Ho avuto una lesione importante a febbraio al polpaccio destro, ha fatto fatica a rimarginarsi, l’ok è arrivato dopo quasi tre mesi e dopo........