Reportage dalla Terra Santa ferita. Un rosario di vedove e rifugiati. La via dei due Stati sepolta dall’odio /

Vespa

La mia interprete in Palestina era una giovane e brillante giornalista che ha trascorso quattro anni in Italia. Quando l’Onu nel ’47 stabilì i confini di Israele, i suoi genitori dovettero lasciare il loro villaggio. Mi ha detto che sperano di tornarci. Le ho chiesto se a suo giudizio Israele ha diritto ad avere uno Stato. La risposta è stata: no. Ho incontrato Revital Shamir, la giovane vedova di un ufficiale della riserva che il 7 ottobre è corso in automobile per due ore prima di incontrare i terroristi di Hamas, ucciderne alcuni ed essere abbattuto con un colpo alla schiena. Sua moglie era incinta, quando l’ho incontrata aveva in braccio la bambina di un anno.

Il suo kibbutz – 70 chilometri a nord di Gerusalemme, in piena Cisgiordania (ma gli ebrei la chiamano Samaria) – installato nel ’99 e legittimato solo nel 2021, è una forzatura dei nazionalisti religiosi incoraggiati da Netanyahu a rendere........

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