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L'amore non mi basta: Jane Austen nasceva 250 anni fa. Ed è moderna più che mai

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16.12.2025

Duecentocinquant'anni fa nasceva una donna che combinava matrimoni per passione. O, meglio, per necessità. Non era una wedding planner: era una scrittrice, e si chiamava Jane Austen.

Proprio nel modo in cui racconta il matrimonio c'è già molta della sua modernità: non come lieto fine automatico, né come ricompensa narrativa, ma come ciò che era davvero allora (e in parte ancora oggi). Un destino sociale, economico e affettivo, raramente semplice. E quando Austen parla di "destino", ne parla con la precisione un po' crudele di chi sa che la differenza non la fa l'amore, ma il margine di scelta. In Emma, ad esempio, fa dire alla sua protagonista una frase che è battuta-ritornello del suo mondo: "non sarò una povera vecchia zitella; ed è solo la povertà che rende il celibato spregevole [...]". È una battuta, sì, e una regola sociale: una donna non diviene vulnerabile senza un marito, ma senza il suo denaro e la sua protezione sociale. Se hai una rendita, puoi permetterti perfino di restare fuori dal mercato matrimoniale, se non ce l'hai, il matrimonio smette di essere un'opzione. E diventa una necessità.

Anche la biografia di Austen, in questo, non smentisce la pagina. Rimase nubile e nel 1802, quando le venne fatta una proposta concreta, la accettò e poi la rifiutò il giorno dopo: un dettaglio che dice molto, perché la scelta non è "pura", e la libertà – per una donna – non è gratis. 

Il 16 dicembre del 1775 nasceva insomma una scrittrice che, ancora oggi, è ricordata come autrice di storie d'amore.........

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