Mulè e il referendum: “Il voto in due giorni, antidoto all’astensione”

Roma, 9 dicembre 2025 – La corsa referendaria vera e propria deve ancora cominciare, ma le procedure sono già motivo di scontro. Nessuno lo sa meglio di Giorgio Mulè, vicepresidente forzista della Camera e responsabile della campagna azzurra per il Sì alla riforma della giustizia.

Si voterà in uno o due giorni? "Spero che si voterà in due giorni. Questo aumenterebbe l’affluenza dei cittadini alle urne".

Due giorni: ma quando? Tra voi e il fronte del No è in corso una querelle sulla data. "La data è l’ultimo dei problemi. Se si voterà il 1° marzo o il 15 o ad aprile poco cambia. L’importante è che i cittadini vadano alle urne, esprimendo un voto libero e trasparente".

Questo è un tema al quale lei tiene molto, specialmente per quanto riguarda gli italiani all’estero. Perché considera inaffidabile il voto per posta? "Lo dicono i fatti: laddove, come alle elezioni politiche, si vota con quel sistema scriteriato........

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