Teresa la ladra si prende Sanremo
Quando appare sul palco con una giacca dorata, un po’ Goldfinger, un po’ Ferrero Rocher, Amadeus è nero. Sì, certo dice che è felice, ma sotto, sotto, i gioielli di famiglia gli girano come pale eoliche dell’agrigentino in una giornata di scirocco. Il Qua-Qua Gate ha preso il volo, assumendo dimensioni enormi. Un cetriolone. Pubblicità occulta, scarpe bianche con logo in vista, telecamere assassine che le inquadrano a manetta. Vabbè. Finché dura fa verdura e travolto da un insolito destino il Festival fa uno share, che regge alla grande il confronto con il Pippometro. Anche Russell Crowe, in versione Babbo Natale soul, gli passa una palla al burro, facendo “dissing” a distanza contro il collega. John è perculato in mondovisione da Massimo Decimo Meridio. I social applaudono: «Siamo Stravolti», «Che momenti altissimi stiamo vivendo», «Al mio segnale scatenate il ballo del qua-qua».
Intanto scende la scalinata la Ferillona nazionale (comunque anche lei l’anno scorso fu protagonista del FerilliGate). Sensuale con un abito a strisce orizzontali sfinente e due orecchini strepitosi che luccicavano più di mille luci della ribalta. Dice di essere venuta “in visita dai parenti, mancano solo le pasterelle”. Signora mia, è subito sagra del gnocco fritto. E con il buon senso che la contraddistingue chiede perché servano tre persone per dire un nome da presentare (ce lo siamo chiesti anche noi).........
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