Una «roccia galattica» come quella che cancellò i dinosauri non è prevista, ma masse minori sono più probabili. Vanno tenute sotto controllo, e per questo in Sicilia si costruirà un telescopio.
Solcano l’universo come razzi, a una velocità media di 18 mila chilometri orari, senza mettere frecce né evitare ostacoli. Se impattano contro un pianeta, a seconda delle loro dimensioni possono provocare qualche cratere, nella migliore delle ipotesi, o causare un’estinzione di massa (accadde così, sulla Terra, 66 milioni di anni fa, quando fu annientata la «stirpe» dei dinosauri). In Italia, uno dei telescopi avanzati creati apposta per avvistare questi erranti corpi celesti, e prevenire il pericolo, ha rischiato di non vedere la luce per l’opposizione di alcuni gruppi ambientalisti.
Parliamo dell’Osservatorio sul monte Mufara, nel Parco delle Madonie, in Sicilia, denominato Flyeye: un gioiello hi-tech nato dalla collaborazione tra l’Agenzia spaziale europea (Esa) e quella italiana (Asi) e approvato a pieni voti dal ministero per lo Sviluppo economico. Un brevetto made in Italy che segna una svolta nel modo di rilevare gli asteroidi. Nonostante ciò, Club alpino italiano, Legambiente Sicilia, Lipu e Wwf Sicilia l’estate appena trascorsa ne avevano bloccato la realizzazione sostenendo che avrebbe avuto un forte impatto ambientale. Il 24 settembre il Tar ha rigettato il ricorso aprendo la strada alla realizzazione di questa struttura che, oltre a proteggere da asteroidi pericolosi, rispetta l’ecosistema del monte Mufara (a........