2025: L’Anno delle guerre

L’anno che va concludendosi è stato caratterizzato da un sensibile aumento dei conflitti. India e Pakistan, Israele e Iran, Thailandia e Cambogia, senza dimenticare la guerra in Ucraina e i conflitti civili in Congo e Sudan. Il mondo è più frammentato e instabile che mai.

L’anno che va concludendosi potrà ahinoi essere definito come “l’anno delle guerre”. Dai confini asiatici al cuore dell’Africa, fino al Medio Oriente e all’Europa orientale, il filo rosso che ha unito questi dodici mesi è stato il ricorso alla forza militare come unico strumento di risoluzione delle controversie.

Un annus horribilis che ci lascia in eredità un mondo più frammentato, armato e instabile. Con la consapevolezza, ahinoi, che il futuro non necessariamente porterà risvolti positivi.

Partiamo dall’unica guerra che ha finalmente visto una sua conclusione (almeno temporanea), il conflitto a Gaza.

La guerra, iniziata con il massacro del 7 ottobre 2023 perpetrato da Hamas, è continuata anche per buona parte dell’anno corrente, reclamando le vite di decine di migliaia di civili, morti, per la maggior parte, sotto i bombardamenti israeliani in questi due anni di conflitto urbano nell’enclave palestinese.

Grazie alla ferrea volontà del Presidente Trump e al lavoro dei mediatori arabi su Hamas, il conflitto ha fortunatamente visto una sua conclusione il 10 ottobre 2025, giorno in cui è entrato in vigore il cessate il fuoco mediato dagli Usa.

A maggio, il subcontinente indiano è tornato a ribollire come non accadeva da decenni. La “Guerra dei Quattro Giorni”........

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