Un C'è ancora domani non fa primavera. Anzi, il film di Paola Cortellesi evidenzia il pantano del nostro cinema. Che in Costa Azzurra porta solo due rappresentanti: Paolo Sorrentino nel concorso principale e Roberto Minervini sotto Un Certain Regard
E per fortuna che sbucò Parthenope di Paolo Sorrentino a salvare il cinema italiano. È infatti l’unico film italiano in concorso al Festival di Cannes 2024 nella selezione ufficiale.
Ma anche nelle sezioni meno risonanti del 77° Festival di Cannes l’Italia va cercata col lanternino: ecco Roberto Minervini con The damned sotto Un Certain Regard, la divisione dedicata al cinema di ricerca. E poi? Basta. Nessun altro film italiano alla Croisette, dal 14 al 25 maggio 2024.
Solo Sorrentino e Minervini a rappresentarci. Come mai? Sicuramente tra le motivazioni ci sono anche situazioni contingenti (ad esempio, registi amati in Francia come Matteo Garrone e Nanni Moretti non avevano film pronti). Ma questa moria è anche l’amara fotografia della crisi del cinema italiano. Un cinema in pantano, che ogni tanto tira fuori una perla dal cappello, ma che fatica a osare e a proporre contenuti di alta qualità.
Il fenomeno cinematografico C’è ancora domani di Paola Cortellesi si incastona perfettamente nel quadro attuale: è un buon film, certamente, che sa parlare al pubblico e accattivarsi la critica, ma non pareggia i capolavori che hanno fatto la gloria del cinema italiano nel mondo. Lo stuolo di 19 nomination ricevute dall’ottima Paola ai David di Donatello, da record, è un’ulteriore conferma dello stallo circostante.
Sorrentino, alfiere solitario a Cannes, saprà comunque donarci........