Film in concorso solido e a segno come un colpo di fucile ben tirato, è un'inquietante storia vera dell'America anni '80: giovani neonazisti pronti a scardinare la democrazia. Ma sa così tanto di presente. «Ha il germe delle sfide che affrontiamo oggi»
Solido e a segno come un colpo di fucile ben tirato, The Order si svela alla Mostra del cinema di Venezia 2024 riaprendo una pagina di storia americana che vibra inquietantemente di presente, mentre la sfida elettorale tra Kamala Harris e Donald Trump scalda gli States. «È un film che doveva essere fatto ora: riguarda il passato ma purtroppo è così pertinente con l’oggi», dice Jude Law al Lido, abbronzato e intenso, così convinto della contemporaneità allarmante di The Order da esserne anche produttore.
Film in corsa per il Leone d’oro al ritmo di thriller, racconta il complotto di un gruppo di neonazisti per rovesciare il governo federale degli Stati Uniti degli anni ’80. Segna la prima volta in concorso di Justin Kurzel, regista australiano incline a tematiche scottanti come pure all’azione: suoi Macbeth e Assassin's Creed, entrambi con Michael Fassbender, come pure Nitram, sull’autore del massacro di Port Arthur, che valse il premio come migliore attore a Caleb Landry Jones al Festival di Cannes.
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