La riforma voluta dal Ministro della Giustizia riscrive la Costituzione. Tuttavia, attuare il disegno di legge non sarà una passeggiata tra barricate parlamentari e associazioni nazionali che annunciano già di scioperare...
L’Associazione nazionale magistrati ha già annunciato uno sciopero. Le barricate parlamentari, a loro volta, sono pronte da mesi. E per un disegno di legge di riforma costituzionale, si sa, serviranno due successive letture alla Camera e due anche al Senato. Inoltre, per evitare il referendum - che in caso contrario verrebbe certamente proposto - in seconda lettura servirà il voto favorevole dei due terzi dei deputati e dei senatori.
Insomma, è molto facile (purtroppo) prevedere che la grande riforma della giustizia, presentata dal ministro Carlo Nordio il 29 maggio, quando la legislatura è ormai in campo da oltre un anno e mezzo, non sarà proprio quel che si dice «una passeggiata». Il disegno di legge punta alla ormai mitologica separazione delle carriere tra magistrati inquirenti e giudicanti, alla ricerca di un’amministrazione della giustizia dove i pubblici ministeri abbiano meno potere di condizionamento dei colleghi giudici. Il punto centrale di questo percorso viene individuato dal centrodestra nella separazione del Consiglio superiore della magistratura in due diversi uffici, uno per i pubblici ministeri e uno per i........