Giornali comprati, usati e adesso svenduti |
La vendita di Repubblica e della Stampa diventa il simbolo di un giornalismo “comprato e usato”: editori, affari e potere politico hanno svuotato la sinistra e i suoi giornali, riducendoli a gusci senza anima
Ho letto l’articolo che Marco Damilano ha voluto dedicare sul Domani alla vendita di Repubblica e della Stampa. Giustamente, l’ex direttore dell’Espresso dice che Jaki Elkann si sta liberando del quotidiano torinese come si fa con un’auto usata che non serve più. E poi che il nipote di Gianni Agnelli, al quale il giudice per le indagini preliminari ha negato l’archiviazione, imponendo l’imputazione coatta per dichiarazione fraudolenta, ha messo in vendita il giornale fondato da Eugenio Scalfari come si fa con un vecchio armadio che nel tuo nuovo appartamento non ci sta. Alla fine, se di ciò che hai ereditato non sai che cosa farne, ti rivolgi a eBay, sperando che ci sia un amatore del reperto, magari uno straniero, che non capisce molto della paccottiglia che gli stai rifilando.
In effetti, il racconto di Damilano coincide con la realtà. Elkann prima ha venduto la Stampa ai figli di De Benedetti perché gli ricordava il vecchio quadro di un pittore démodé. Poi si è ripreso la Stampa e pure Repubblica, perché qualcuno gli deve aver detto che i quotidiani potevano coprirgli la ritirata dall’Italia, soprattutto con il sindacato. Giampaolo Pansa, che a Repubblica e all’Espresso era di casa, prima di fuggirne nauseato, anni fa scrisse un libro meraviglioso........