Quale il senso oggi delle gite scolastiche?

Da anni cresce lo scetticismo intorno alle gite di più giorni nella scuola superiore, tra pericoli e assunzione di responsabilità sempre maggiori. Quest’anno si è fatto largo anche il tema dei costi esorbitanti. E poiché ne vale ancora la pena, serve ripensare tutto

La scuola italiana ha mille problemi uno diverso dall’altro, e tra questi adesso c’è anche quello dei viaggi di istruzione. Organizzarli è un onere sempre più gravoso per la scuola e per gli insegnanti che si intestano il progetto: è difficile trovare i docenti accompagnatori disponibili, poi vengono le difficoltà burocratiche, quelle pratiche e organizzative, dalla scelta della meta, alle prenotazioni fino alle necessità specifiche e varie di ogni membro. Come se non bastasse, quest’anno molte scuole hanno dovuto fare i conti – è il caso di dirlo – con una nuova e insuperabile prova: il costo esorbitante di questi viaggi. Tanto che molti istituti in tutta Italia si sono trovati a far fronte a preventivi così alti che le famiglie, e talvolta le scuole stesse ancor prima di sentire le famiglie, hanno dovuto declinare. E’ stato uno stillicidio spesso riportato nelle edizioni locali dei giornali: “preside rinuncia alle gite per il suo istituto”, “docenti non proseguono l’organizzazione dei viaggi”, “genitori in rivolta non aderiscono per i loro figli”. Il motivo, sempre lo stesso: costano troppo.

E così, poiché è impensabile che un’attività........

© Panorama