Il primo giorno di scuola per la scuola
Dopo la lunga pausa, le scuole hanno riaperto i cancelli per l’inizio del nuovo anno. Tra problemi vecchi e nuovi, resta centrale la necessaria cura di un entusiasmo da ritrovare, nonostante tutto, e da coltivare
È la settimana del grande inizio. Ad accogliere gli studenti ci saranno aule generalmente identiche a come sono state lasciate a giugno, per cui riordinate ma non tinteggiate, anche se potrebbe essere stata cambiata (nuovamente) qualche lavagna interattiva, dato che i fondi europei a disposizione sembrano sempre essere utilizzabili per gli aggiornamenti digitali buoni per un pezzo sulla cronaca locale, ma guai se si tratta di una riparazione da “buon padre di famiglia”.
Tra corridoi, palestre e in queste aule talvolta poco invitanti mancano ancora diversi docenti e bidelli, ma anche le segreterie hanno qualche sedia vuota: si dovrà attendere un po’ perché un addetto risponda al citofono, si andrà avanti per qualche settimana a orario ridotto tra supplenze e ore buche in attesa che il walzer dei precari termini il suo giro. Niente di nuovo per chi è ormai abituato a questo scenario: è così per i genitori, che hanno assimilato i ritmi di questo inizio a rallentatore, è così per chi a scuola ci lavora, ormai consapevole che serviranno pezze e rattoppi fino ai primi di........
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