La sanità "spaccata" dei Pronto Soccorso
Ennesimo episodio, a Lamezia, di aggressione a un primario di Pronto Soccorso. Mentre SIMEU ha presentato i dati sulle maggiori criticità che coinvolgono i reparti di Emergenza e Urgenza
Il dottor Rosarino Procopio, primario del Pronto Soccorso di Lamezia Terme, stava dialogando con i familiari di una paziente che intendeva dimettere dal reparto di Osservazione breve intensiva, quando uno dei tre congiunti della donna ha iniziato a inveire e a insultarlo: non era d'accordo sulle dimissioni. Erano le 21 di ieri sera, lunedì 11 novembre: nemmeno il tempo di girarsi per tornare nella sua stanza che il parente della donna l'ha colpito alle spalle con un manganello che teneva nascosto sotto la giacca. Immediato intervento delle Forze dell'ordine, denuncia dell'aggressione da parte del medico, e solito copione di solidarietà da istituzioni ed esponenti politici: per fortuna Procopio non ha riportato fratture, ma l'episodio riaccende l'alert su una delle maggiori problematiche che riguarda i reparti di Emergenza-Urgenza. Nonostante, infatti, il recente decreto legge che prevede l'arresto in flagranza, anche differito (entro le 48 ore), per chi commette violenze o minaccia il personale sanitario i casi non accennano a diminuire. Questo ennesimo caso di violenza arriva proprio pochi giorni dopo la presentazione del report dell’Accademia dei Direttori di SIMEU (Società Italiana Medicina di Emergenza e Urgenza, che riunisce ogni anno i primari dei Pronto Soccorso italiani: In questa occasione sono stati presentati i risultati di una rilevazione che descrive la situazione attuale dei nostri reparti di emergenza. Hanno risposto 80 centri, che rappresentano quasi 4 milioni di accessi all’anno, cioè il 22% dei totali. Il quadro è desolante: carenze di organico, reparti di degenza che non accolgono i pazienti provenienti dai Pronto Soccorso, che così sono........
© Panorama
visit website